Giardino della pace
il campo delle possibilità | possibility field (da R. Murray Schafer)

Da lontano si sente il Piave che nel 1918 mormorava “non passa lo straniero”. Era la canzone di E.A. Mario che accompagnò molti ragazzi verso la morte: lo ricordano alcune volte al giorno le campane della chiesetta. Qui, a Sante Croce del Montello, si sente anche la vita tra la vita del bosco, la sera d’estate si sente cucù cucù: è il cuculo, chip chip canticchiano gli altri uccelli, Il ddddd è il picchio che batte l’albero come un tamburo, fri fri è il vento tra le foglie e l’erba, le cicale fanno zzzz, le farfalle, ronzano le api tra i fiori, fri fri friniscono le cicale, piano piano, silenziosi silenziosi, saltano due caprioli. Furtive e silenti passano le volpi cacciatrici, preoccupate di arrivare alle loro prede prima che le portino loro via, piombando dal cielo, le poiane predatrici. Quando si avvicina la migrazione, le rondini, aspettando di partire, suonano musica elettrica sui fili della corrente. Il vento trasporta tutti questi suoni e fa suonare foglie e rami e si sente molto altro, come il nostro cuore, grazie a cui la Piave ritrova il suo melodioso suono; la Piave che prima rifletteva il fischio delle pallottole, del rombo del cannone e delle urla dei morti straziati della prima guerra mondiale. Se si lascia la cosiddetta civiltà e si torna là, nel buio della notte la musica della natura ci parlerà. A volte con il bel sole i bambini grandi e piccini strillano gioiosi nei prati e sentieri circostanti... o voci risuonano come lontani sospiri dalle grotte lungo il fiume, vecchi bunker di guerra. La montagna scherzosa diventa un pappagallo che con l’eco gli risponde. Tutto ciò avviene in un umile praticello dove l’erba e i fiori non hanno mai tremato di paura per il passaggio degli aratori e il bosco senza alberi è divenuto un bel vigneto: il giardino della pace, un’oasi di serenità.
E come ci ricorda R. Murray Schafer, padre dell’eco-acustica: “Oggi tutti i suoni appartengono a un campo continuo di possibilità che si trova all’interno del vasto dominio della musica. Ecco la nuova orchestra: l'universo sonoro! E i musicisti: chiunque e qualunque cosa suoni!”
(t.d.a. The Soundscape: Our Sonic Environment and the Tuning of the World)

Gino Zangrando-Laure Keyrouz-Beatrice Monastero

Il giardino della pace
Una commistione di radici perdute e nuove influenze fa rinascere il territorio.
Da una terra antica e saggia, la spontaneità del flusso creatore si intreccia con un suolo semi montagnoso al Montello, laddove la croce si trasforma in delizia.
Ci si può sedere ammirando le prealpi e sognare il mondo...
Ci si ricarica di verde e del suono della Piave, il fiume sacro con le sue campane che cantano da una sponda all'altra e si torna al fiume Qadisha in Libano, la terra natale dell'artista Laure Keyrouz per la quale si auspica la pace tra valli e città.
Un luogo in cui passare e fermare il tempo.
Non è un giardino scontato quello creato dall'Associazione Radica e dai suoi componenti.
È lasciato spontaneo di proposito.
L'arte coi suoi elementi paiono "scoppiare" dalla galleria dell'artista e diffondersi a pezzettini casualmente tra il giardino ed i campi...
Nel mezzo sta l'orto col giardino di Pace che parla di Sole e di Lune
Trasportandoci nell'era del Sogno
Sorge spontanea la scrittura
Sgorga il canto alla mediorientale
Volano i pensieri come la canzone azzurrina italiana
Le due bandiere cucite assieme
Sono il sogno di molti bambini nel mondo

Silvia Galluccio