LUOGO DEL BELSENTIRE
Il lavatoio

9 | 5 | 2023

Il lavatoio

Il lavatoio e la fontana: sono i due simboli di questo luogo della memoria. Una memoria nutrita da profumi, principalmente quelli della primavera e dell’estate, e da suoni.
Collocato all’inizio della strada che conduce al borgo di Serra e alle case sparse delle Lami e del Raggio, è un piccolo luogo rimasto abbandonato per alcuni decenni, prima che nel 2011 venisse recuperato e valorizzato da un gruppo di volontari. Eppure per tantissimo tempo, prima che anche la civiltà contadina facesse il suo ingresso nella modernità, era stato il crocevia di centinaia di persone, soprattutto donne e bambini.
Le donne e le ragazzine animavano ogni giorno questo luogo, chinate e appoggiate ai bordi del lavatoio, lavando a mano l’allora scarsa ma pesante biancheria domestica, gli stracci e gli abiti della famiglia. Donne e bambini ci venivano anche per attingere l’acqua freschissima della fontana, che scendeva (e scende ancora) da una sorgente poco più a monte. I mastelli pieni di panni o gli orci per l’acqua erano portati con abilità e naturalezza dalle donne sul capo, appoggiati su un panno arrotolato che ammortizzava la durezza dei recipienti.
Nel silenzio attuale del luogo, con un piccolo sforzo di immaginazione, par di risentire i suoni di quelle giornate antiche: lo “sciabordare delle lavandare / con tonfi spessi” (per dirla con Pascoli), lo scorrere dell’acqua che sgorgava dalla fontana e confluiva nel piccolo ruscello dopo aver alimentato il lavatoio, le grida dei bambini, le risate e le chiacchiere delle donne. Perché il lavatoio era anche luogo di relazioni e la fatica del bucato era l’occasione di incontri, di confidenze, di scherzi. Dialoghi e battute ovviamente in dialetto: un romagnolo qui connotato da contaminazioni e influenze marchigiane (allora il confine era la vicina Perticara). Per sentire il suono di parole italiane bisognerà attendere la fine degli anni sessanta e gli anni settanta del Novecento, quando arriverà alla scuola elementare la prima generazione post-contadina, quella del boom economico.
Ma tutto, nel frattempo, stava cambiando con una rapidità straordinaria. Tutte le famiglie avevano ormai acquistato una televisione e una lavatrice, allievando almeno in parte la fatica del lavoro femminile e il lavatoio stava ormai perdendo la sua necessità e la sua centralità nella vita quotidiana. L’acqua potabile era arrivata in tutte le case e il prelievo alla fontana, affidato non più ai pesanti orci di coccio, ma a più comode borracce di plastica, restava ormai solamente uno “sfizio” estivo: il piacere di bere un’acqua freschissima e deliziosa, sulla cui potabilità oggi verrebbero meno le certezze di quegli anni.
Per ragioni di sicurezza, il lavatoio è stato ristrutturato mantenendone il fondo più alto, per diminuire il livello dell’acqua. Una deviazione del percorso dell’acqua della sorgente ha inoltre compromesso il flusso regolare della fontana che nei mesi di maggiore siccità tende a interrompersi.
Nonostante i tanti cambiamenti, questo luogo della memoria conserva però una straordinaria carica di stimoli emotivi ed è bello fermarsi qui, soprattutto fra la primavera e l’estate, restando in silenzio ad ascoltare le suggestioni: gli echi delle tante voci e vibrazioni che è possibile evocare e i suoni di una natura indisturbata dal traffico, i radi rumori dei trattori nei campi vicini nel periodo dell’aratura.

Massimo Lodovici

LUOGO

  • Mercato Saraceno
  • 43.926334, 12.245861

CURATO DA

  • Associazione La Bandròla di Serra e Tornano
  • Logo La Bandròla

AUDIO

RECORDING

1-Lavatorio di Serra e Tornano, ambiente generale

Registrazione di Emiliano Battistini

RECORDING

2-Lavatorio di Serra e Tornano, le vespe bevono nella pozzetta del lavatoio.wav

Registrazione di Emiliano Battistini

FOTO

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